GIUSTI, Giuseppe (1809-1850). Il Re Travicello. Manoscitto autografo firmato dal poeta e scrittore toscano del componimento in versi dedicato "alla gentilissima giovinetta Sig.na Luigia Cademo", due pagine 4o. Sottilmente ironico: "Oh comodo, oh bello Un Re Travicello! Calò nel suo regno Con molto fracasso,/(Le teste di legno Fan sempre del chiasso) Ma subito tacque, E al sommo dell'acqua Rimase un corbello Il Re travicello ... Tacete, tacete Lasciate il reame O bestie che siete A un Re di legname. Non tira a pelare, Vi lascia cantare, Non apre macello Un Re Travicello Là là per la reggia Dal vento portato, Tentenna, galleggia, E mai dello Stato Non possa nel fondo: Che scienza di mondo, Che Re di cervello È un Re Travicello ... Un popolo pieno Di tante fortune, Può farne di meno Del senso comune. Che popolo ammodo, Che Principe sodo, Che santo modello Un Re Travicello."

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GIUSTI, Giuseppe (1809-1850). Il Re Travicello. Manoscitto autografo firmato dal poeta e scrittore toscano del componimento in versi dedicato "alla gentilissima giovinetta Sig.na Luigia Cademo", due pagine 4o. Sottilmente ironico: "Oh comodo, oh bello Un Re Travicello! Calò nel suo regno Con molto fracasso,/(Le teste di legno Fan sempre del chiasso) Ma subito tacque, E al sommo dell'acqua Rimase un corbello Il Re travicello ... Tacete, tacete Lasciate il reame O bestie che siete A un Re di legname. Non tira a pelare, Vi lascia cantare, Non apre macello Un Re Travicello Là là per la reggia Dal vento portato, Tentenna, galleggia, E mai dello Stato Non possa nel fondo: Che scienza di mondo, Che Re di cervello È un Re Travicello ... Un popolo pieno Di tante fortune, Può farne di meno Del senso comune. Che popolo ammodo, Che Principe sodo, Che santo modello Un Re Travicello."