Gerardo Dottori (1884-1977)
Gerardo Dottori (1884-1977)

Crocefissione

Details
Gerardo Dottori (1884-1977)
Crocefissione
firmato e datato in basso a destra Dottori 1927
idromatita su cartone
cm 72x54
Eseguito nel 1927
Provenance
Galleria d'Arte Religiosa Moderna dei Musei Vaticani, Roma
Collezione Cav. Tancredi, Loreti
Literature
M. Duranti, Arte Sacra Futurista, Pescara 1992, pp 223-227, in V Biennale d'Arte Sacra, (illustrato)
G. Di Genova, Storia dell'arte italiana del '900 per generazioni, Generazioni maestri storici, vol. II
M. Duranti, Dottori futurista aeropittorei, Perugia 1997, in Gerardo Dottori, opere 1898-1977, p. 20, (illustrato)
Exhibited
Roma, Basilica di S. Pietro, Vita di S. Paolo morto e risorto, 8 ottobre 1977 - 31 gennaio 1978
Città di Castello, Galleria d'Arte Moderna Il Pozzo, Omaggio a Gerardo Dottori (1884-1977), 20 dicembre 1986 - 15 gennaio 1987
Perugia, Galleria Il Sole, Gerardo Dottori nelle collezioni pubbliche e private, 26 maggio - 26 giugno 1988
Celano, Triennale Internazionale d'Arte Sacra, agosto - settembre 1989
S. Gabriele, V Biennale d'Arte Sacra, settembre - novembre 1992
Bologna, Galleria Marescalchi, Gerardo Dottori pittore totale, 20 marzo - 30 aprile 1993
Pescara, Succ. FIAT, Gerardo Dottori, 11 dicembre 1993 - 11 gennaio 1994
Roma, Galleria Edieuropa, Dottori opere dal 1905 al 1975, ottobre - novembre 1994
Cortina d'Ampezzo, Galleria Marescalchi, Futurismo e Futuristi, 31 gennaio - 14 aprile 1996
Torino, Galleria Narciso, Dottori Futurista aereopittore, 23 maggio - 28 giugno 1997
Perugia, Rocca Paolina, Gerardo Dottori opere 1898-1977, 7 dicembre 1997-11 febbraio 1998

Lot Essay

L'opera di Gerardo Dottori Crocefissione nel maggio del 1977, come dimostrano il timbro, l'etichetta e la firma della Galleria "Il Caravaggio" di Roma (che nel 1975 aveva organizzato una cospicua mostra personale dell'artista con catalogo presentato da E. Crispolti), fu acquistata dalla Galleria d'arte religiosa moderna dei Musei Vaticani che, infatti l'espose nella Basilica di S. Pietro nella mostra Vita di S. Paolo - Cristo morto e risorto per l'80 compleanno di Paolo VI. Nel 1982, il Cav. Tancredi Loreti, amico, collezionista e studioso di Dottori decise di donare ai Musei Vaticani il grande dipinto a olio della Crocefissione di sua proprietà, la cui stesura derivava proprio da quella dell'opera a idromatita, chiedendo in cambio, appunto, la prima versione su cartone. La corrispondenza contenuta nell'Archivio Dottori indica che le trattative per lo scambio iniziarono nel marzo del 1982 e si conclusero positivamente l'11 novembre dello stesso anno (nella ricorrenza dal 98 della nascita dell'artista), dopo la risposta ufficiale del Direttore generale dei Monumenti Musei e Gallerie Pontificie, Prof. Carlo Pietrangeli, datata 30 ottobre.
L'importanza dell'opera in questione, esposta ripetutamente da quasi un quarto di secolo in rassegne specializzate, in importanti personali e antologiche sull'artista futurista, protagonista assoluto dell'Aereopittura, attivo nel Movimento fin dal 1911-12, deriva dall'essere - come accennato - la prima versione del grande dipinto dottoriano sul tema della crocefissione, preceduta da almeno uno studio a matita, pubblicato al n. 86 della monografia sull'artista dell'Editalia del 1970, realizzazione fra le più significative e precoce di arte sacra futurista, specificazione del Futurismo marinettiano, "codificata" nel Manifesto dell'Arte Sacra Futurista del 1931 firmato da F. T. Marinetti e Fillia, che individua in Dottori il "primo futurista che rinnovò con originale intensità l'Arte Sacra......", lo stesso che indica ad esempio di questa rivoluzione proprio la Crocefissione. Come è scritto nel succitato manifesto, questa opera "è caratterizzata dall'affascinante fluidità dei corpi delle donne piangenti ai piedi della croce. Queste sembrano i dolorosi prolungamenti del corpo stesso di Cristo tutti imbevuti di una luce extra-terrestre che costituisce il personaggio dominante del quadro".
Notevoli e rivoluzionarie appaiono in effetti sia l'interpretazione, sia l'ambientazione della narrazione con i tagli di luce, tipicamente futuristi, sia la scelta delle cromie, senza dimenticare lo scenario naturale drammatizzato nei suoi elementi.




(Massimo Duranti)