(Fiume) Gabriele d'Annunzio - carteggio costituito da 21 lettere a.f. di Gabriele d'Annunzio e Gigetta Gigante, sorella del capitano, poi Podesta di Fiume Riccardo Gigante. Le missive configurano un rapporto affettuosamente fraterno (sovente d'A. inizia la lettera con "Cara sirocchia") fatto di delicate espressioni "Ma metto le tre rose bianche nella coppa violetta, e le guardero morire" (30 apr. 1920), "Ho colto queste violette (sono contenute nella lettera) in una coppa di pietra modellata dal buon Dio per l'acqua piovana" (27.III.1920), "Grazie del dono secco e del dono fresco: dei cornetti e delle viole scure. Che posso offrire in cambio? Un poema salmastro, ahimè!" (1 febbraio 1920); scambio dunque di parole e di doni, in un'atmosfera di affetti 'familiari' e di comunità ideali: "... quando stamani ho veduto l'ocarina d'argento penzolare dal ciuffo di fiori, ho sentito rinascere dal fondo del cuore la melodia dell'uccellino che, la notte di Buccari, cantò in italiano!" (11 febbraio 1920). A lettere di questo tenore se ne alternano altre di importante contenuto storico-politico: "...Accade qualcosa di grave oggi in città. Non so se mi sia possibile ricondurre l'ordine senza violenza" (Fiume 6 maggio 1920). Oppure: "Oggi è la giornata decisiva. Se riesciremo a resistere saremo salvi"; Natale 1920, il 'Natale di sangue'; sul quale, ancora una lettera di quel giorno: " ... Per ora non c'è nulla di allarmante. Credo che avremo l'attacco e che lo respingeremo. Lo spirito dei legionari è fierissimo. Bisogna dunque riposare. In questa busta che accludo ci sono disposizioni per la mia roba personale nel palazzo. E' una semplice precauzione" (25.12.1920). Frequentissimi i riferimenti a Luisa Baccara. Importante, completo coerente carteggio dove vicende umane e storico-politiche trovano esemplare fusione. Il carteggio comprende inoltre una grande quantità di materiale a stampa e manoscritti relativi all'amministrazione della Reggenza Italiana del Carnaro (Fiume), (telegrammi volantini, e sei belle fotografie di d'Annunzio a Fiume, a Vienna e tutte le sue principali imprese "eroiche"

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(Fiume) Gabriele d'Annunzio - carteggio costituito da 21 lettere a.f. di Gabriele d'Annunzio e Gigetta Gigante, sorella del capitano, poi Podesta di Fiume Riccardo Gigante. Le missive configurano un rapporto affettuosamente fraterno (sovente d'A. inizia la lettera con "Cara sirocchia") fatto di delicate espressioni "Ma metto le tre rose bianche nella coppa violetta, e le guardero morire" (30 apr. 1920), "Ho colto queste violette (sono contenute nella lettera) in una coppa di pietra modellata dal buon Dio per l'acqua piovana" (27.III.1920), "Grazie del dono secco e del dono fresco: dei cornetti e delle viole scure. Che posso offrire in cambio? Un poema salmastro, ahimè!" (1 febbraio 1920); scambio dunque di parole e di doni, in un'atmosfera di affetti 'familiari' e di comunità ideali: "... quando stamani ho veduto l'ocarina d'argento penzolare dal ciuffo di fiori, ho sentito rinascere dal fondo del cuore la melodia dell'uccellino che, la notte di Buccari, cantò in italiano!" (11 febbraio 1920). A lettere di questo tenore se ne alternano altre di importante contenuto storico-politico: "...Accade qualcosa di grave oggi in città. Non so se mi sia possibile ricondurre l'ordine senza violenza" (Fiume 6 maggio 1920). Oppure: "Oggi è la giornata decisiva. Se riesciremo a resistere saremo salvi"; Natale 1920, il 'Natale di sangue'; sul quale, ancora una lettera di quel giorno: " ... Per ora non c'è nulla di allarmante. Credo che avremo l'attacco e che lo respingeremo. Lo spirito dei legionari è fierissimo. Bisogna dunque riposare. In questa busta che accludo ci sono disposizioni per la mia roba personale nel palazzo. E' una semplice precauzione" (25.12.1920). Frequentissimi i riferimenti a Luisa Baccara. Importante, completo coerente carteggio dove vicende umane e storico-politiche trovano esemplare fusione. Il carteggio comprende inoltre una grande quantità di materiale a stampa e manoscritti relativi all'amministrazione della Reggenza Italiana del Carnaro (Fiume), (telegrammi volantini, e sei belle fotografie di d'Annunzio a Fiume, a Vienna e tutte le sue principali imprese "eroiche"