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Details
MAJOLI, Cesare (1746-1825). Lezioni teorico-pratiche di botanica, manoscritto autografo inedito (Forlì, fine secolo XVIII) di enormi proporzioni: si tratta di migliaia di folio sciolti raccolti in ventuno grandi volumi, corredati da circa 1800 tavole a piena pagina disegnate e colorate ad acquerello (attualmente conservati in dodici contenitori moderni in tela verde). È forse il più imponente lavoro scientifico sull'argomento che il suo tempo abbia prodotto: opera solo parzialmente edita, malgrado le insistenze dell'ambiente scientifico, per desiderio dell'incontentabile autore: che vi ha atteso per anni portandola con sé nei suoi numerosi viaggi di studio, dal Mezzogiorno sino alle Alpi trentine. Era un poligrafo e un multiforme ingegno, il sacerdote romagnolo (il bel volume Omaggio al vivente padre lettore Cesare Majoli da Forlì, Forlì 1818, elenca una straordinaria quantità di trattati scientifici presenti nelle collezioni delle più importanti istituzioni scientifiche del periodo - le Accademie di Oxford, de' Monomonici, degl'Icneutici e de' Filergiti di Forlì, ed alla Società georgica Tarquiniense di Corneto, edite ed inedite: dall'entomologia all'ittiologia, dall'ornitologia alla Mikricriptogamia e all'Agrostographia...); ma è soprattutto la sua frondosissima opera botanica a rendere il Majoli celebre in tutta Europa.
Padre Maioli nacque a Forlì il 28 febbraio 1746 e ivi morì l'11 gennaio 1823. Prese gli ordini Gerosolimini a 17 anni, dedicandosi allo studio della teologia, filosofia e fisica sperimentale, tanto da esser chiamato all'insegnamento in varie città italiane nonchè alla Corte di Napoli. Insegnò a lungo nel Pubblico Ginnasio di Forlì e riordinò la locale Biblioteca, che diresse fino al 1801. Fra i lavori inediti conservati nella stessa Biblioteca, ha particolare pregio il vastissimo Plantarum Collectio Iuxta Linnaearum Systema.
Dopo il breve periodo presso la Corte napoletana della regina Carolina, dove diede alla luce le Praelectiones Phisico-Mathematice de Luce (1783), rientrò a Roma per l'insegnamento della teologia, senza per questo trascurare le occupazioni di naturalista. Proprio a Roma iniziò queste Lezioni teorico pratiche di botanica "in cui descriveva e dipingeva le piante per lo più nella grandezza e figura naturale in tomi in foglio, "impresa che comunque abbandonò al suo rientro a Forlì nel 1790, a seguito della nomina a maestro degli elementi di geometria. Il padre "fece pensiero di riformare quella sua opera [Lezione], o piuttosto di compilarne una di nuovo in latina favella estesa nella stessa forma di libro col nome di Plantarum Collectio" (Farini, Omaggio, pag.35). Questa è ora depositata alla Biblioteca Comunale di Forlì (27 volumi in folio grande, man. 8/34). Le lezioni sono registrate da P. Zangheri al numero 15 del suo elenco (p. 133), nel modo seguente: "Lezioni teorico pratiche di botanica. Questa è la prima opera che incominciò, sulla quale si è formata la Plantarum Collectio Iuxta Linnaearum Systema di cui sopra. Volumi 21 (3) in foglio".
Il totale della produzione del Majoli indicato da Zangheri è di 75 manoscritti, soli 5 editi: circa 20.000 pagine e almeno 5000 tavole (anche se lo stesso dichiara che "nel breve corso di nostra vita abbiamo dipinto una serie di esseri naturali che sorpassa il numero di dodici mille"!!).
La Plantarum Collectio fu composta all'incirca tra il 1790 e il 1810, presupponendo il lavoro delle precedenti Lezioni che si debbono dunque collocare cronologicamente intorno al 1783-1790 circa, ovvero tra la prima dissertazione fitologica data alle stampe (Dissertatio Phytologica, Roma: apud Fulgonium, 1783, 8o) e l'inizio dell'impresa della Plantarum Collectio.
Molti dei fogli, senza peraltro che ciò ne leda il testo o le belle immagini, recano segni di bruciature e gore d'acqua ai margini.
A. Pasini, Note genealogiche e biografiche intorno al naturalista p. C. Maioli, Forlì, Tipografia Operaia, 1924; P. Zangheri, Il naturalista forlivese p. C. Maioli (1746-1823), e la sua opera "Plantarum Collectio", in Nuovo Giornale Botanico Italiano, n.s., Firenze, 28 aprile 1925, vol. XXXII, Nr. 2; M. Chiadini, Il naturalista forlivese C Maioli, estratti dagli "Atti del III Convegno Nazionale della Società Italiana della Scienze Mediche e Naturali, Venezia, 1925", Siena Tipografia San Bernardino.
Lotto notificato dalla Soprintendenza per i Beni Archivistici e Librari.
Padre Maioli nacque a Forlì il 28 febbraio 1746 e ivi morì l'11 gennaio 1823. Prese gli ordini Gerosolimini a 17 anni, dedicandosi allo studio della teologia, filosofia e fisica sperimentale, tanto da esser chiamato all'insegnamento in varie città italiane nonchè alla Corte di Napoli. Insegnò a lungo nel Pubblico Ginnasio di Forlì e riordinò la locale Biblioteca, che diresse fino al 1801. Fra i lavori inediti conservati nella stessa Biblioteca, ha particolare pregio il vastissimo Plantarum Collectio Iuxta Linnaearum Systema.
Dopo il breve periodo presso la Corte napoletana della regina Carolina, dove diede alla luce le Praelectiones Phisico-Mathematice de Luce (1783), rientrò a Roma per l'insegnamento della teologia, senza per questo trascurare le occupazioni di naturalista. Proprio a Roma iniziò queste Lezioni teorico pratiche di botanica "in cui descriveva e dipingeva le piante per lo più nella grandezza e figura naturale in tomi in foglio, "impresa che comunque abbandonò al suo rientro a Forlì nel 1790, a seguito della nomina a maestro degli elementi di geometria. Il padre "fece pensiero di riformare quella sua opera [Lezione], o piuttosto di compilarne una di nuovo in latina favella estesa nella stessa forma di libro col nome di Plantarum Collectio" (Farini, Omaggio, pag.35). Questa è ora depositata alla Biblioteca Comunale di Forlì (27 volumi in folio grande, man. 8/34). Le lezioni sono registrate da P. Zangheri al numero 15 del suo elenco (p. 133), nel modo seguente: "Lezioni teorico pratiche di botanica. Questa è la prima opera che incominciò, sulla quale si è formata la Plantarum Collectio Iuxta Linnaearum Systema di cui sopra. Volumi 21 (3) in foglio".
Il totale della produzione del Majoli indicato da Zangheri è di 75 manoscritti, soli 5 editi: circa 20.000 pagine e almeno 5000 tavole (anche se lo stesso dichiara che "nel breve corso di nostra vita abbiamo dipinto una serie di esseri naturali che sorpassa il numero di dodici mille"!!).
La Plantarum Collectio fu composta all'incirca tra il 1790 e il 1810, presupponendo il lavoro delle precedenti Lezioni che si debbono dunque collocare cronologicamente intorno al 1783-1790 circa, ovvero tra la prima dissertazione fitologica data alle stampe (Dissertatio Phytologica, Roma: apud Fulgonium, 1783, 8
Molti dei fogli, senza peraltro che ciò ne leda il testo o le belle immagini, recano segni di bruciature e gore d'acqua ai margini.
A. Pasini, Note genealogiche e biografiche intorno al naturalista p. C. Maioli, Forlì, Tipografia Operaia, 1924; P. Zangheri, Il naturalista forlivese p. C. Maioli (1746-1823), e la sua opera "Plantarum Collectio", in Nuovo Giornale Botanico Italiano, n.s., Firenze, 28 aprile 1925, vol. XXXII, Nr. 2; M. Chiadini, Il naturalista forlivese C Maioli, estratti dagli "Atti del III Convegno Nazionale della Società Italiana della Scienze Mediche e Naturali, Venezia, 1925", Siena Tipografia San Bernardino.
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