Lot Essay
Così scrive Somarè dell'Artista: 'A forza di ricerche che durarono qualche decennio, fruttandogli di tanto in tanto la scoperta di un tono e di un rapporto e finalmente di un costrutto nuovo, il rude Palizzi si trovò a disporre di un linguaggio pittorico plasmato sul vero, un linguaggio tattile, aderente, specificato, determinante, nel quale la realtà contratta si ripercoteva con i suoi spessori e con le sue strutture in termini palizziani. Era una realtà genuina, rurale e pastorale, piena di particolari dipintissimi: l'erba dei pascoli, l'acqua delle fonti, il fieno nella mangiatoia, la vacca nella stalla, il gregge sulla strada polverosa, l'asinello ingenuo, il vitello innocente che s'abbevera, eccetera, ma ogni cosa, ogni figura di pastore, di contadina o di ragazzo, ogni animale, ogni scena vi compare umida di vita e risplendente di verità, con una concretezza fisica che sollecita il senso della vista e del tatto ad ammirarli'.
In questo capolavoro, modellato sulla luce, sono riassunti temi e protagonisti della più tipica produzione palizziana, interpretati con straordinaria felicità espressiva, nell'equilibrio di una composizione ove le sagome di pastorella ed animali, pur incombenti, si compenetrano con un paesaggio profondo, nella dominante stilistica della luce abbagliante.
In questo capolavoro, modellato sulla luce, sono riassunti temi e protagonisti della più tipica produzione palizziana, interpretati con straordinaria felicità espressiva, nell'equilibrio di una composizione ove le sagome di pastorella ed animali, pur incombenti, si compenetrano con un paesaggio profondo, nella dominante stilistica della luce abbagliante.