Lot Essay
"Già esposta alla Biennale di Venezia, questa scultura rovescia sul pavimento di un luogo di cultura, galleria o museo, un ammasso di contraddizioni. I libri non sono reali né sono individuati nei loro contenuti, ma vuoti calchi, liberi irreali, secondo la condizione fondamentale dell'arte. Dirli mummificati vuol essere una constatazione o un giudizio sulla cultura infinitamente riproducibile dell'era di Gutenberg. Sono però costituiti da quella mimesi della realtà al grado zero che è il calco, oppure l'immagine specchiata di Narciso. Ciò che è riprodotto una sola volta per tutte, tende a farsi mito senza tempo. Siamo ovviamente lontani dal gesto che vuole distruggere la cultura. Al contrario, i libri sono preservati in durevole metallo, come appunto le mummie destinate all'eternità della materia, e in quanto scultura costituiscono un oggetto culturale in più. Semmai è da intendere che l'idea di una cultura mummificata si estende anche alla scultura, all'arte." (Tommaso Trini)