Lot Essay
L'attribuzione di queste due tavole raffiguranti Sant'Ambrogio e San Bernardino al pittore veronese Francesco Morone è riconducibile allo stretto legame stilistico esistente tra Francesco e suo padre, Domenico Morone, nella cui bottega si formò e lavorò. Entrambi fortemente legati alla tradizione opposero all'incalzante realismo descrittivo una solidità plastica e monumentale delle figure, che guarda senza dubbio al Mantegna. Tuttavia lo stile di Francesco, che a detta del Vasari spesso venne preferito a quello di Domenico perchè più consono ai tempi, si distinse per una maggior dolcezza ed eleganza delle figure, distanti dall'austerità del padre.
Senza raggiungere la raffinata espressività che si riscontra in alcune opere di Francesco come la pala d'altare raffigurante Madonna in trono con Santi in S. Maria in Organo a Verona, queste due tavole, probabilmente scomparti laterali di un polittico non identificato, mostrano un addolcimento della geometria delle figure ed un sottile gioco di colori e luci, tipici di Francesco. La raffigurazione di San Bernardino ricorda poi il frequente rapporto che univa la bottega dei Morone alle commissioni francescane, tra i cui esiti si ricorda la Crocifissione, eseguita per la chiesa di San Bernardino a Verona.
Senza raggiungere la raffinata espressività che si riscontra in alcune opere di Francesco come la pala d'altare raffigurante Madonna in trono con Santi in S. Maria in Organo a Verona, queste due tavole, probabilmente scomparti laterali di un polittico non identificato, mostrano un addolcimento della geometria delle figure ed un sottile gioco di colori e luci, tipici di Francesco. La raffigurazione di San Bernardino ricorda poi il frequente rapporto che univa la bottega dei Morone alle commissioni francescane, tra i cui esiti si ricorda la Crocifissione, eseguita per la chiesa di San Bernardino a Verona.