Giuseppe Nuvolone (Milano 1619-1703)
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Giuseppe Nuvolone (Milano 1619-1703)

Cefalo e Procri

Details
Giuseppe Nuvolone (Milano 1619-1703)
Cefalo e Procri
olio su tela originale
86 x 110.5 cm.
Literature
F. M. Ferro, Nuvolone. Una famiglia di pittori nella Milano del '600, Soncino 2003, p. 263, n. 110, tav. CIX.
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer''s for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 20.000,00 26% of the excess of the hammer price above € 20.000,00 and up and including € 800.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €800.000,00

Lot Essay

Esponente della famiglia Nuvolone, pittori lombardi che operano nella Milano del Seicento, Giuseppe rivela fin dagli inizi della sua carriera una forte ed autonoma personalità stilistica. La sua vocazione al naturale lo avvicina alla Spagna di Zurbaran e Murillo ed ai loro soggetti di realtà. A questa spiccata capacità narrativa, tuttavia, Giuseppe accosta nelle sue opere, sia sacre che profane, una sensualità moderna in un raro equilibrio stilistico, che consacra l'artista milanese come uno dei più alti esponenti del barocco lombardo.

Il dipinto qui offerto raffigurante l'episodio ovidiano di Cefalo e Procri (Metamorfosi, VII, 795-866), esito delle ricorrenti riflessioni sul mondo mitologico da parte del Nuvolone e già rappresentato dal fratello Carlo Francesco, offre una lettura della cultura classica ispirata al gusto francese. L'intensità del tragico momento in cui, nel silenzio del tramonto, Cefalo ritrova nel bosco Procri, ferita mortalmente per mano del suo stesso amante ed ormai in un languido abbandono al suo tragico destino, è enfatizzata da un'armoniosa costruzione dello spazio e da un sapiente gioco di luci e colori. Sullo sfondo del cielo rosso squarciato dalle nubi spiccano in primo piano la luminosità e vivacità delle eleganti vesti dei due amanti, in morbidi panneggi che riportano alla memoria la Sofonisba dello stesso Nuvolone, conservata nella Galleria Zamboni a Reggio Emilia.