Giacomo Balla (1871-1958)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more
Giacomo Balla (1871-1958)

Linea di velocità + vortice

Details
Giacomo Balla (1871-1958)
Linea di velocità + vortice
firmato FuturBalla (in basso a sinistra)
matita grassa su carta
cm 15,5x22,4
Eseguito nel 1913-14 c.
L'autenticità dell'opera è stata confermata verbalmente da Elena Gigli
Provenance
Galleria Fonte d'Abisso, Milano
ivi acquisito dall'attuale proprietario negli anni '90
Exhibited
Lucca, Fondazione Ragghianti, Complesso Monumentale di San Micheletto, Carlo Ludovico Ragghianti e il carattere cinematografico della visione, 28 novembre 1999 - 30 gennaio 2000, cat. p. 313 (illustrato) Milano, Galleria Fonte d'Abisso, Spazio in libertà futurista, 3 marzo - 3 giugno 2000, cat., n. 8
Bruxelles, Musée d'Ixelles, Futurismo 1909-1926. La bellezza della velocità, 16 ottobre 2003 - 11 gennaio 2004, cat. p. 70, n. 34 (illustrato)
Special notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent. Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer''s for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 20.000,00 26% of the excess of the hammer price above € 20.000,00 and up and including € 800.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €800.000,00

Lot Essay

La frase "il moto e la luce distruggono la materialità dei corpi" che appare nel Manifesto Tecnico della Pittura Futurista (1910) è alla base di opere come quella che presentiamo. Balla aveva firmato il manifesto successivamente rispetto agli altri futuristi, intensificando immediatamente la sperimentazione in direzione della rappresentazione del movimento puro. In una serie di dipinti che arrivano fino al 1913, oggetti o figure sono ancora riconoscibili e il movimento è evocato dalla ripetizione progressiva di una parte del corpo stesso o di altri elementi (è il periodo a cui si riferisce Boccioni quando commenta che Balla è "ancora troppo fotografico ed episodico, ma ha 42 anni e una volontà quasi vergine e intatta"). In seguito, Balla si indirizza verso la rappresentazione pura del movimento. Come ricorda Giovanni Lista, uno dei massimi studiosi del Futurismo, "tra il 1913 e il 1914, nei quadri sulla velocità dei corpi meccanici, Balla elabora composizioni dai ritmi lineari, con diagonali accelerate, curve a raggio variabile, traiettorie irregolari e angoli acuti, arrivando a tradurre l'intensità dell'energia cinetica e l'integralità dei suoi effetti senza ricorrere alla figurazione dell'oggetto. Approda poi a una sintesi estrema disegnando l'ideogramma della "linea di velocità" che, invece di riassumere il fenomeno cinetico come condizione e come permanenza di un tempo di scorrimento, lo raffigura come scatto bruciante di uno slancio, di una partenza che deve confrontarsi allo stato d'inerzia iniziale. Balla non adopera i modelli iconografici della tecnologia, perché la forma delle macchine, essendo solo funzionale e chiusa in se stessa, non può tradurre lo slancio dell'azione e non può essere la metafora di una forza. L'ideogramma della "linea di velocità" corrisponde a una linea organica che si scava all'indietro prima di slanciarsi in avanti. Se fosse una semplice linea di spinta in avanti indicherebbe solo una direzione, restituendo la velocità come un dato inerte. Balla vuole invece tradurre una forza in atto, la tensione pulsionale di uno slancio" (Al di là dello stile, in Balla. La modernità futurista, Milano 2008, pp. 263-264).
Linea di velocità + Vortice rappresenta proprio questa fase nello sviluppo della fisionomia artistica di Balla. In essa il movimento è rappresentato nella sua forma più pura, senza concessioni aneddotiche. Alla "linea di velocità" si associa qui il "vortice", un'altra delle raffigurazioni simboliche del cinetismo adottate da Balla. La direzione del movimento, che corre da sinistra verso destra, è imposta alla nostra percezione anzitutto dalla curva che attraversa diagonalmente l'opera partendo dall'angolo superiore sinistro, simile alla traiettoria di un oggetto in cui si associano moto rettilineo in avanti e caduta.
Le linee di forza della composizione, quasi tutte curve, sono rese con un tratto di carboncino deciso e marcato a cui sono accostate delle zone più sfumate, quasi delle scie lasciate dall'oggetto nel passaggio. Risulta evidente in questa straordinaria realizzazione futurista anche un altro dei caratteri che stanno a fondamento dell'opera e dell'immaginazione di Balla, le opposizioni binarie di elementi primari, rappresentate in questo caso dal vigoroso contrasto tra bianco e nero.