Lot Essay
La frase "il moto e la luce distruggono la materialità dei corpi" che appare nel Manifesto Tecnico della Pittura Futurista (1910) è alla base di opere come quella che presentiamo. Balla aveva firmato il manifesto successivamente rispetto agli altri futuristi, intensificando immediatamente la sperimentazione in direzione della rappresentazione del movimento puro. In una serie di dipinti che arrivano fino al 1913, oggetti o figure sono ancora riconoscibili e il movimento è evocato dalla ripetizione progressiva di una parte del corpo stesso o di altri elementi (è il periodo a cui si riferisce Boccioni quando commenta che Balla è "ancora troppo fotografico ed episodico, ma ha 42 anni e una volontà quasi vergine e intatta"). In seguito, Balla si indirizza verso la rappresentazione pura del movimento. Come ricorda Giovanni Lista, uno dei massimi studiosi del Futurismo, "tra il 1913 e il 1914, nei quadri sulla velocità dei corpi meccanici, Balla elabora composizioni dai ritmi lineari, con diagonali accelerate, curve a raggio variabile, traiettorie irregolari e angoli acuti, arrivando a tradurre l'intensità dell'energia cinetica e l'integralità dei suoi effetti senza ricorrere alla figurazione dell'oggetto. Approda poi a una sintesi estrema disegnando l'ideogramma della "linea di velocità" che, invece di riassumere il fenomeno cinetico come condizione e come permanenza di un tempo di scorrimento, lo raffigura come scatto bruciante di uno slancio, di una partenza che deve confrontarsi allo stato d'inerzia iniziale. Balla non adopera i modelli iconografici della tecnologia, perché la forma delle macchine, essendo solo funzionale e chiusa in se stessa, non può tradurre lo slancio dell'azione e non può essere la metafora di una forza. L'ideogramma della "linea di velocità" corrisponde a una linea organica che si scava all'indietro prima di slanciarsi in avanti. Se fosse una semplice linea di spinta in avanti indicherebbe solo una direzione, restituendo la velocità come un dato inerte. Balla vuole invece tradurre una forza in atto, la tensione pulsionale di uno slancio" (Al di là dello stile, in Balla. La modernità futurista, Milano 2008, pp. 263-264).
Linea di velocità + Vortice rappresenta proprio questa fase nello sviluppo della fisionomia artistica di Balla. In essa il movimento è rappresentato nella sua forma più pura, senza concessioni aneddotiche. Alla "linea di velocità" si associa qui il "vortice", un'altra delle raffigurazioni simboliche del cinetismo adottate da Balla. La direzione del movimento, che corre da sinistra verso destra, è imposta alla nostra percezione anzitutto dalla curva che attraversa diagonalmente l'opera partendo dall'angolo superiore sinistro, simile alla traiettoria di un oggetto in cui si associano moto rettilineo in avanti e caduta.
Le linee di forza della composizione, quasi tutte curve, sono rese con un tratto di carboncino deciso e marcato a cui sono accostate delle zone più sfumate, quasi delle scie lasciate dall'oggetto nel passaggio. Risulta evidente in questa straordinaria realizzazione futurista anche un altro dei caratteri che stanno a fondamento dell'opera e dell'immaginazione di Balla, le opposizioni binarie di elementi primari, rappresentate in questo caso dal vigoroso contrasto tra bianco e nero.
Linea di velocità + Vortice rappresenta proprio questa fase nello sviluppo della fisionomia artistica di Balla. In essa il movimento è rappresentato nella sua forma più pura, senza concessioni aneddotiche. Alla "linea di velocità" si associa qui il "vortice", un'altra delle raffigurazioni simboliche del cinetismo adottate da Balla. La direzione del movimento, che corre da sinistra verso destra, è imposta alla nostra percezione anzitutto dalla curva che attraversa diagonalmente l'opera partendo dall'angolo superiore sinistro, simile alla traiettoria di un oggetto in cui si associano moto rettilineo in avanti e caduta.
Le linee di forza della composizione, quasi tutte curve, sono rese con un tratto di carboncino deciso e marcato a cui sono accostate delle zone più sfumate, quasi delle scie lasciate dall'oggetto nel passaggio. Risulta evidente in questa straordinaria realizzazione futurista anche un altro dei caratteri che stanno a fondamento dell'opera e dell'immaginazione di Balla, le opposizioni binarie di elementi primari, rappresentate in questo caso dal vigoroso contrasto tra bianco e nero.