Carlo Carrà (1881-1966)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more
Carlo Carrà (1881-1966)

L'attore

Details
Carlo Carrà (1881-1966)
L'attore
firmato e datato C. Carrà 935 (in alto a destra)
olio su tela
cm 110x65
Eseguito nel 1935
Provenance
Collezione E. e A. Russo, Roma
Galleria Il Milione, Milano
Galleria Annunciata, Milano
Collezione Architetto Baciocchi, Milano
Galleria Cadario, Milano
Galleria Rinaldo Rotta, Genova
Galleria La Barcaccia, Roma
Literature
P. Torriano, Carlo Carrà, Milano, 1942, tav. XXXI (illustrato)
C. Carrà, La mia vita, Milano, 1943, p. 363
G. Pacchioni, Carlo Carrà pittore, Milano, 1959, tav. 74 illustrato)
R. Brughetti, Carrà, in "La Nacion", Buenos Aires, febbraio 1949
G. Ballo, La linea dell'arte italiana dal simbolismo alle opere moltiplicate, Roma, 1964
M. Carrà, Carrà Tutta l'opera pittorica, Milano, 1968, vol. II p. 189, (illustrato), e p. 689, n.
P. Bigongiari, M. Carrà L'opera completa di Carrà, dal futurismo alla metafisica e al realismo mitico 1910-1930, Milano 1970, p. 101, n. 283 (illustrato)
Exhibited
Milano, Galleria del Milione, Carlo carrà in una mostra personale, 28 novembre - 12 dicembre 1935
Milano, Pinacoteca di Brera, Mostra di Carrà, 26 maggio - 29 giugno 1942
Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Arte Italiana dal 1920 ad oggi, giugno - dicembre 1967
Prato, Galleria d'Arte Moderna Falsetti, Cento opere di Carlo Carrà, 15 maggio - 18 giugno 1971, cat., tav. LVIII (illustrato)
Milano, Palazzo Reale, Carlo Carrà. Mostra antologica, 8 aprile - 28 giugno 1987, cat., p. 153, n. 86 (illustrato) e p. 255, n. 86; poi Roma, Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Braschi, 15 luglio - 16 settembre 1987; poi Baden - Baden, Staatliche Kunsthalle, 4 ottobre - 6 dicembre 1987, cata., p. 177, n. 86, (illustrato) e p. 279, n. 86
Oslo, Kunstnernes Huss, Italia 1920-1987, 1988
Bologna, Galleria Marescalchi, Carrà, aprile 1989
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Carlo Carrà 1881-1966, 25 novembre 1994 - 28 febbraio 1995, cat. pp. 342-343 (illustrato)
Bergamo, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Carlo Carrà. La matita e il pennello, 24 marzo - 9 giugno 1996, cat., p. 273, n. VI, 22 (illustrato)
Special notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent. Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer''s for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 20.000,00 26% of the excess of the hammer price above € 20.000,00 and up and including € 800.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €800.000,00

Lot Essay

Nel 1935 Carlo Carrà si trovava a Milano. Il momento è per lui estremamente attivo dal punto di vista sociale, culturale e al contempo lavorativo.
Il suo studio è luogo d'incontro tra artisti di diverse generazioni e tipologie: pittori e scultori quali Martini, Savinio, Tosi, Campigli, Sironi, Manzù, Marini, Birolli si trovano qui a stretto contatto, facilitando scambi di opinioni e influssi reciproci.
È l'anno anche di un'importante esposizione personale alla Galleria del Milione di Milano, e in questo periodo comincia a ideare e produrre i due grandi affreschi per il nuovo Palazzo di Giustizia.
Ognuna di queste esperienze produce un'eco nel modo di dipingere dell'artista, che risulta ben visibile nell'opera qui proposta.
La pittura di Carrà ha ormai superato il momento di esordio nell'avanguardia futurista, segnando una svolta che abbandona il movimento in favore di immagini statiche e silenziose. Determinante in tal senso è l'incontro nel 1917 a Ferrara con de Chirico, artista già proiettato verso i nuovi orizzonti della Metafisica. Dall'incrocio di queste tendenze nascerà così la corrente definita Realismo Magico, nella quale facilmente si può collocare la successiva produzione di Carrà. I suoi dipinti si popolano di figure reali ma misteriose, statiche, costruite su forme essenziali e collocate in uno spazio che par sembrare senza tempo.
L'attore, protagonista dell'opera qui proposta, è una figura monumentale, solenne di fronte allo spettatore, poggiato su un podio che la eleva. Il punto di vista è infatti leggermente ribassato, come era per gli Uomini illustri dei cicli rinascimentali toscani (si pensi ai ritratti di uomini d'arme di Andrea del Castagno), cui si rifà la posa del protagonista. Può essere riconosciuta questa come un carattere ricorrente nei dipinti di grande formato; Carrà è in questo momento portatore di un notevole bagaglio di esperienze in tal campo e, come sopra ricordato, si sta accingendo a dipingere ad affresco le pareti di un importante palazzo milanese.
Scrive Carrà stesso "Nel frattempo ho eseguito due grandi affreschi nel Palazzo di Giustizia di Milano raffiguranti uno Giustiniano che libera lo schiavo, l'altro il Giudizio Universale. Mia intenzione in questi lavori fu di attenermi ad un metodo semplice e chiaro e di conferire alle forme una trasparenza cromatica fluida che non escludesse la fermezza dei volumi onde risultassero di facile comprensione" e aggiunge "Forse un giorno la pittura murale, e dicendo pittura murale intendo oltre l'affresco, l'encausto, il mosaico e le altre tecniche, potrà ritrovare l'antico splendore e riprendere quel vasto respiro che sempre la distinse nei secoli" (C. Carrà, La mia vita, Milano 2002, p. 224). Poche righe prima, scrivendo, Carrà menziona L'attore in un breve elenco di opere che ritiene significative nello svolgimento della sua attività artistica.
L'opera risente di influssi dell'ambiente frequentato da Carrà in quegli anni, proponendo un soggetto in forte contatto con il teatro, disciplina artistica cui lo sguardo culturale all'epoca era facilmente rivolto: si pensi soltanto agli interessi di Alberto Savinio. Anche la semplicità della figura e la pennellata vibrante ricordano la pittura Metafisica che Carrà, come sopra ricordato, ben conosceva e proponeva nelle sue opere.
Svariati sono gli influssi di altri pittori nel percorso stilistico di Carrà, e l'artista ne era bene cosciente, pur avendo espresso sin dal 1922 la sua intenzione di creare un percorso riconoscibile, personale, che eludesse le diverse correnti che si diffondevano in quegli anni di essere cioè "solamente se stesso".