Lot Essay
Rinomato "peintre graveur" e per questo motivo, secondo Carlo Cesare Malvasia, in aperto scontro con Guido Reni che gli aveva proposto invano di riprodurre i suoi dipinti, Simone Cantarini fu autore di una serie di invenzioni incise all'acquaforte, per lo più dedicate al tema della Sacra Famiglia. Di alcune di esse esistono anche versioni dipinte, talvolta autografe, più spesso dovute alla mano di un copista. L'inedito dipinto qui presentato propone un tema più volte affrontato dall'artista pesarese, appoggiandosi a un disegno a sanguigna conservato nelle raccolte reali inglesi dalla collezione Bonfiglioli di Bologna (Windsor 3426; cfr. O. Kurz, Bolognese Drawings of the XVII and XVIII centuries in the collection of Her Majesty the Queen at Windsor Castle, Londra 1955, pp. 83-84, n. 35 e tav. 10), rispetto al quale presenta minime varianti nel braccio della Madonna e nel paesaggio. Il disegno citato è stato da tempo riconosciuto come preparatorio per l'incisione (in controparte rispetto al foglio e al nostro dipinto) nota in un unico stato, il cui rame è conservato alla Calcografia Nazionale: si veda L'opera incisa di Simone Cantarini. A cura di Paolo Bellini, Milano 1980, pp. 76-77, n. 15.
La corrispondenza col disegno preparatorio oltre che, naturalmente, l'elevata qualità ci portano a ritenere che il rame qui presentato sia senz'altro un autografo del pesarese, e al momento l'unico noto in relazione a questa incisione. Ne è comunque segnalata (ma non riprodotta) una "interessante versione su tela" in collezione privata a Pesaro (cfr. A.M. Ambrosini Massari, in Simone Cantarini detto il Pesarese 1612-1648. Catalogo della mostra a cura di Andrea Emiliani, Milano 1997, p. 348, III.29).
L'antica scritta di collezione al retro della cornice originale accerta la provenienza del nostro rame dalla quadreria Boschi di Bologna, nota attraverso l'inventario legale del 1777 pubblicato da Giuseppe Campori, dove è censito tra gli altri "il Riposo in Egitto, in rame, di Simone da Pesaro".
La corrispondenza col disegno preparatorio oltre che, naturalmente, l'elevata qualità ci portano a ritenere che il rame qui presentato sia senz'altro un autografo del pesarese, e al momento l'unico noto in relazione a questa incisione. Ne è comunque segnalata (ma non riprodotta) una "interessante versione su tela" in collezione privata a Pesaro (cfr. A.M. Ambrosini Massari, in Simone Cantarini detto il Pesarese 1612-1648. Catalogo della mostra a cura di Andrea Emiliani, Milano 1997, p. 348, III.29).
L'antica scritta di collezione al retro della cornice originale accerta la provenienza del nostro rame dalla quadreria Boschi di Bologna, nota attraverso l'inventario legale del 1777 pubblicato da Giuseppe Campori, dove è censito tra gli altri "il Riposo in Egitto, in rame, di Simone da Pesaro".